Nuovo programma di ricerca per sistemi infrastrutturali a prova di crisi

I sistemi infrastrutturali altamente interconnessi sono la spina dorsale della nostra società. Un nuovo programma di ricerca lanciato dall'ETH di Zurigo a Singapore mira a migliorare la resilienza e l'adattabilità di tali sistemi.

Vista allargata: sistemi complessi
(Illustrazione: Dirk Brockmann)

In paesi piccoli e prosperi come Singapore e la Svizzera, con il loro alto grado di organizzazione, i sistemi infrastrutturali sono una delle pietre miliari della società. Poiché questi sistemi - come quelli che garantiscono l'approvvigionamento energetico, i trasporti, le comunicazioni, i servizi di emergenza, le banche e la finanza - stanno diventando sempre più complessi e interconnessi, sono necessari approcci innovativi per renderli più resistenti e robusti. Il Singapore-ETH Centre for Global Environmental Sustainability (SEC) ha raccolto questa sfida con un nuovo progetto chiamato Future Resilient Systems (FRS).

L'FRS si concentra sui sistemi di approvvigionamento energetico. L'obiettivo è sviluppare soluzioni modello che possano essere applicate anche ad altri sistemi infrastrutturali centrali. Il progetto si concentra principalmente sui sistemi tecnici e sull'interazione tra i sistemi e il personale operativo. Questo perché le analisi di gravi incidenti come l'esplosione delle navette spaziali Columbia e Challenger della NASA, il disastro chimico di Bhopal o quello nucleare di Fukushima hanno dimostrato che gli aspetti specifici dell'operatore e dell'utente hanno spesso contribuito alla catastrofe. I ricercatori del progetto FRS vogliono quindi analizzare i sistemi di approvvigionamento energetico in una visione complessiva socio-tecnica, che comprenda anche il modo in cui vengono prese le decisioni. Da ciò si svilupperanno modelli di guasti e incidenti.

Sistemi auto-organizzati

Vista ingrandita: Peter Edwards
Peter Edwards, direttore del Centro l'ETH, parla al lancio del progetto FRS. (Immagine: SEC / ETH di Zurigo)

Poiché i sistemi infrastrutturali nel mondo di oggi sono sempre più collegati in rete, devono essere progettati non solo per essere resilienti, ma anche sempre più tolleranti ai guasti. In alcuni casi, i sistemi devono persino essere in grado di organizzarsi e ripararsi da soli, imparando dall'esperienza, proprio come fanno i sistemi biologici. Con questo approccio, il progetto FRS mira ad acquisire nuove conoscenze sul comportamento dei sistemi complessi, per poterne modellare e prevedere i modelli comportamentali. L'obiettivo è quello di rendere più resilienti e adattabili importanti infrastrutture, in particolare quelle del settore dell'approvvigionamento energetico.

Il progetto FRS è finanziato dalla National Research Foundation di Singapore e si avvale dell'esperienza di ricercatori dell'ETH di Zurigo, della Nanyang Technological University, della National University Singapore, della Singapore Management University e dell'Istituto Paul Scherrer in Svizzera. Allo stesso tempo, FRS lavorerà a stretto contatto con le installazioni governative di Singapore, come il Segretariato nazionale per il coordinamento della sicurezza, i laboratori nazionali della DSO, l'Autorità di regolamentazione del mercato energetico e l'Agenzia nazionale per l'ambiente.

Chi siamo Il Singapore-ETH Centre (SEC)

Il Centro l'ETH per la Sustainability ambientale globale (SEC) è stato istituito nel 2010 nell'ambito di una partnership tra l'ETH di Zurigo e la National Research Foundation of Singapore (NRF) presso il Create 必博官网,必博体育 della NRF a Singapore. Il SEC è un'installazione per la supervisione di programmi di ricerca. Il primo programma è stato il Laboratorio Città future (FCL), ora seguito da Future Resilient Systems (FRS).

Nel tentativo di sfruttare meglio il potenziale per la società di oggi e di domani, la SEC mira a rafforzare la capacità di Singapore e della Svizzera di ricercare e comprendere le sfide della sostenibilità globale e di trarne raccomandazioni appropriate. La SEC funge da centro intellettuale per la scienza e la ricerca, per la formazione degli accademici e per la creazione di reti con la comunità imprenditoriale. Collabora attivamente con le università e gli istituti di ricerca locali e coinvolge anche i ricercatori dell'industria per migliorare il trasferimento delle tecnologie.

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